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Tuesday, May 20, 2025

“Gaza? Profonda repulsione per il suo governo e gli estremisti” – Il Tempo



La senatrice a vita Liliana Segre in una anticipazione, pubblicata dal ‘Corriere della Sera’, di alcuni estratti di un’intervista inedita che apre il suo nuovo libro “Non posso e non voglio tacere. Riflessioni di una donna di tempo”, ha affrontato il tema della guerra in Medio Oriente: “Uno sconforto che rasenta la disperazione. Vedo due popoli, quello israeliano e quello palestinese, in trappola, incapaci di liberarsi da una sorta di condanna a odiarsi e a combattersi a vicenda. Aggrava la situazione il fatto che entrambi siano guidati dalle componenti peggiori delle rispettive classi dirigenti, tanto che per lungo tempo hanno dato, molto cinicamente, l’impressione di avere bisogno l’una dell’altra per restare in piedi. Trovo mostruoso il fanatismo teocratico e sanguinario di Hamas e delle altre fazioni terroristiche che hanno provocato la nuova guerra. Ma, senza con questo confondere un esecutivo democraticamente eletto con un gruppo terroristico, sento anche una profonda repulsione verso il governo di Benjamin Netanyahu e verso la destra estremista, iper-nazionalista e con componenti fascistoidi e razziste al potere oggi in Israele”.

 

 

“È chiaro che, dopo un trauma come quello del 7 ottobre, qualunque governo israeliano avrebbe reagito con durezza – continua -. Ma la guerra a Gaza ha avuto connotati di ferocia inaccettabili e non è stata condotta secondo i principi umanitari e di rispetto del diritto internazionale che dovrebbero guidare Israele”. “Che la guerra di Gaza sia stata caratterizzata da atrocità e disumanità è sotto gli occhi di tutti. La responsabilità primaria, a mio parere, è dell’attacco di Hamas del 7 ottobre, ma anche Israele è andato ben oltre i limiti del diritto di difesa, facendo stragi di civili e distruzioni immani. Tuttavia, questo non ha a che vedere con la nozione di genocidio”, osserva Segre.

 

 

Riguardo alla soluzione ‘due popoli, due Stati’, Segre osserva: “Naturalmente ogni nuova fiammata di violenza e di odio rende le cose più difficili, fa crollare la fiducia, affievolisce le speranze di giungere a quella soluzione. Eppure, non esistono altre strade se si vuole liberare israeliani e palestinesi dalla maledizione della guerra che li vede contrapposti da un tempo infinito. Gli ostacoli sono grandi, ma non insormontabili se vi fosse la volontà politica. Nella storia, anche nel Medio Oriente, abbiamo visto svolte repentine che parevano impensabili fino al giorno prima”. Riguardo al fatto che, con il conflitto a Gaza l’antisemitismo è riesploso in modo esplicito, la senatrice a vita commenta: “L’antisemitismo non period mai morto, ma dormiva nascosto in qualche anfratto delle menti. Ci si vergognava, non lo si lasciava emergere. Adesso non ci si vergogna più. È come se i crimini del governo Netanyahu fossero diventati il pretesto per sdoganarlo. Con questo ovviamente non voglio dire che non si possa criticare, anche duramente, l’esecutivo d’Israele. Ma la condotta del governo non può essere imputata all’intero popolo ebraico, né a tutti gli ebrei che vivono in Israele né a quelli della diaspora, che non sono neppure israeliani”.

 

 

Quanto all’incontro alla Casa Bianca tra il presidente americano Trump e quello ucraino Volodymyr Zelensky, Segre conclude: “Per me gli Stati Uniti sono quei ragazzoni generosi arrivati in Europa che ci liberarono dall’incubo del nazifascismo. Proprio per questo la scena dell’incontro alla Casa Bianca durante il quale Trump ha bullizzato Zelensky, di fatto accusandolo di non volersi piegare al dominio russo e minacciandolo di sospendere ogni aiuto, ha provocato in me un disgusto indescrivibile. E una grande amarezza: mai avrei potuto immaginare di vedere un giorno una presidenza Usa che abbandona la tradizionale politica di sostegno alle democrazie europee per mettersi in combutta con le peggiori dittature”.



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