PARIGI. Un lungo braccio di ferro sulle regole, in particolare quelle sulla verifica dell’età degli utenti. Alla positive la rottura, con Pornhub e YouPorn che, da mercoledì pomeriggio, non diffonderanno più i loro contenuti pornografici seguiti da 7 milioni di francesi ogni giorno.
Al posto di video exhausting e immagini a luci rosse, immagini simbolo della Francia: secondo alcuni sarà una “Marianne” a comparire su sfondo nero, per altri addirittura il celere quadro di Delacroix “La libertà che guida il popolo”.
«Tant mieux!» – ha postato su X la ministra per le Pari opportunità, Aurore Bergé, paladina della crociata contro il porno – «ci saranno meno contenuti violenti, degradanti, umilianti, accessibili ai minorenni in Francia. Arrivederci».
Aylo, la casa madre dei due celebri siti porno e di altri come RedTube, ha reso noto di aver «preso la difficile decisione di sospendere l’accesso ai nostri siti da domani pomeriggio e di utilizzare le nostre piattaforme per rivolgerci direttamente al pubblico francese». Secondo le parole della vicepresidente di Aylo, Alex Kekesi – protagonista di una conferenza stampa on line – gli utenti che cercheranno gli abituali contenuti, si ritroveranno su una pagina che descrive in dettaglio la posizione della piattaforma.
Vi si spiega che una legge francese del 2024 costringe gli editori di siti exhausting a rendere operativo un sistema di identificazione che impedisce l’accesso ai minorenni. L’Arcom, l’authority francese del digitale e dell’audiovisivo, prenderà pesanti sanzioni in caso contrario, fino all’oscuramento dei canali. I siti devono esigere dall’utente l’invio di una foto o di parte di un documento di identità proponendo un metodo che consenta di provare la maggiore età senza divulgare la propria identità. Per la Aylo, si tratta di norme «irragionevoli, sproporzionate e inefficaci».
Il sistema di verifica dell’età, però, è alla base di richieste che da lungo tempo vengono avanzate da associazioni per la protezione dell’infanzia, in un paese in cui 2,3 milioni di minorenni, secondo l’Arcom, navigano sui siti porno. «Chiedere ai siti di verificare l’età non significa punire gli adulti, ma soltanto proteggere i nostri ragazzi. Se Aylo preferisce lasciare la Francia piuttosto che applicare le nostre leggi, liberi di farlo», ha commentato la ministra con delega al Digitale e all’Ia, Clara Chappaz.
I siti di Aylo sono bloccati in 17 stati americani sempre per motivi di verifica dell’età degli utenti, Pornhub in particolare è nel mirino della Commissione europea, che ha aperto un’inchiesta proprio sul tema delle insufficienti misure per impedire l’accesso dei minori ai siti per adulti.